La crioconservazione di spermatozoi è una metodica molto semplice ed efficace che non presenta particolari difficoltà. Essa riveste notevole importanza nei casi in cui esista la possibilità di dover accedere a tecniche chirurgiche per l’aspirazione degli spermatozoi, o nei casi di chemioterapia o terapia radiante.
Riguardo il congelamento di ovociti, nuovi processi di congelamento permettono oggi di crioconservare gli ovociti con buone possibilità di sopravvivenza degli stessi, che potranno quindi essere utilizzati per ottenere una gravidanza anni dopo il loro congelamento. Di solito, alla crioconservazione ricorrono le coppie con remore morali o religiose al congelamento degli embrioni, donne che si debbono sottoporre a trattamenti per problemi oncologici, donne con endometriosi o con una storia familiare di menopausa precoce, e donne che, per varie ragioni, debbano posporre nel tempo la ricerca di un figlio.
Benché ciò venga limitato al minimo indispensabile, nei cicli di riproduzione assistita talvolta è necessario congelare gli embrioni di una coppia per tentativi futuri. I processi di congelamento e scongelamento non modificano, né alterano, la qualità degli embrioni crioconservati. La tecnica di vetrificazione ha aumentato in modo esponenziale il numero di embrioni idonei rispetto a quelli trasferiti “in fresco”, poiché questa tecnica di congelamento è poco aggressiva per gli embrioni rispetto alle antiche tecniche di congelamento lento. Ciò permette di ottenere tassi di sopravvivenza e gestazione molto alti.
Il trasferimento di embrioni congelati può essere realizzato fino al limite massimo di 50 anni. Le pazienti che hanno embrioni vetrificati vengono contattate ogni due anni per confermare se vogliono continuare a conservare i propri embrioni congelati per un eventuale nuovo tentativo. Gli embrioni appartengono a loro, e ls missione della clinica è assicurarne la custodia.